Seconda Parte

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Giosuè Marino
«Venivamo da un periodo di grande chiusura, a Palermo non c'era mai stata un'associazione antiracket: le denunce erano irrisorie se non inesistenti.

[...]Per la prima volta e per la prima volta a Palermo c'era un richiamo di non subire la violenza e la necessità di mobilitarsi contro la violenza, veniva dai cittadini»

Pina Grassi
«Libero era andato all'Assindustria a denunciare la richiesta di estorsione della mafia e l'allora presidente Salvatore Cozzo disse che a lui non risultava
[...] La paura di Libero cos'era? Libero aveva paura di perdere la libertà del suo lavoro.
[...] Essere cittadini attivi è la cosa più importante»

Domenico Gozzo
«Ricordo di un collaboratore che mi diceva di quanto loro temessero questo fatto di andare nelle scuole a parlare con i ragazzi»

Gianni Barbacetto
«Milano è la città in cui la mafia non esiste, lo diceva il sindaco Pillitteri e poco tempo fa il sindaco Moratti ... MIlano è preoccupata di dover ammettere che qui ci sono imprenditori mafiosi, eccome !»

Nando Dalla Chiesa
Neanche i sindaci di Milano degli anni '70 dicevano che la mafia esiste...

Giuseppe Gennari
«Quando vennero fatti più di 300 arresti (esponendi della'ndrangheta) mi sarei aspettato, non da magistrato ma da cittadino, che le istituzioni locali saltassero sulla sedia. Invece... il silenzio più assoluto.

[...] Uno di loro mi disse: i peggiori mafiosi siete voi... E in efffetti dai verbali era l'imprenditore lombardo che chiederva di fare certe cose...»