Dicono di noi

8

Marzo
2015

L’antimafia delle premesse senza le conseguenze

[...] Essere antimafia divenne allora una premessa, non una conseguenza. Ma le premesse devono avere un contenuto. Se ne sono prive, da esse può conseguire di tutto. E rischiano di diventare giaculatorie recitate solo per ottenere grazie e potere. Io posso fare questo perché sono antimafia. Io non devo essere contestato perché sono antimafia. Io che sono antimafia, se sto al vertice di un’istituzione, un’associazione, un organo politico, stabilisco chi è affidabile per l’antimafia e chi no. Nasce così l’antimafia delle premesse senza le conseguenze. [...]
Da qualche giorno si replica. Come un tempo tantissimi scoprirono che la mafia esisteva davvero e non era solo una mormorazione, anche oggi tantissimi si trovano a scoprire che l’antimafia non può essere una narrazione abile ma deve essere uno stile di comportamento. [...]

E anche stavolta in molti danno la colpa a chi non gliel’aveva detto e aveva il compito di stabilire la verità. Persino gli intellettuali che sono stati esperti nell’additare l’antimafia fasulla quando riguardava magistrati, associazioni di volontariato o esponenti di alcune parti politiche, e che erano stati un po’ più distratti quando c’era da guardare altre categorie, adesso vogliono spiegazioni.
Ma è possibile che in Italia tutto debba sempre dipendere dalle indagini giudiziarie?

Autori

Giovanbattista Tona

Testata

La Repubblica - Palermo