La Fondazione Progetto Legalità in memoria di Paolo Borsellino e di tutte le altre vittime della mafia è nata il 28 febbraio 2005, ereditando scopi e attività dal Progetto Legalità: una serie di iniziative portante avanti nelle scuole dall'Associazione Nazionale Magistrati – sezione distrettuale di Palermo. Dal marzo 2008 è Onlus (Organizzazione non lucrativa sociale).
La Fondazione supporta le scuole offrendo loro gratuitamente metodologie, percorsi, materiali per fare educazione alla cittadinanza, alla Legalità, alla convivenza civile.
La partecipazione delle scuole ai percorsi del progetto è cresciuta anno dopo anno nella diffusione e nel grado di partecipazione: ha sinora coinvolto oltre 4.000 classi di tutta Italia in percorsi di educazione alla legalità, aperti, a partire dall'a.s. 2003-2004 anche alle scuole carcerarie, importante filone dedicato a Luca Crescente, magistrato prematuramente scomparso, tra i fondatori del Progetto Legalità.
Questa crescita di iscritti ai percorsi della Fondazione, molti dei quali fidelizzati negli anni, testimonia da un lato la validità di quanto offerto alle scuole (e la continua ricerca di miglioramenti, in risposta alle istanze che ci vengono proposte), dall'altro è indice dell'impegno della Scuola nell'offrire un'azione di supporto sociale alla formazione del cittadino.
È proprio questo che la Fondazione vuole: non lasciare la scuola da sola e coinvolgere istituzioni, società civile e i genitori nel processo educativo.
Tutti i percorsi del progetto prevedono una fase di studio e una di approfondimento del tema proposto (mafia e criminalità organizzata, racket e usura, la Costituzione, etc.), una fase di riflessione e una di azione in cui gli alunni devono elaborare quanto appreso.
Tutti i percorsi del progetto propongono incontri-confronto tra scuola e società in modo da favorire uno scambio di conoscenze e fare in modo che gli alunni abbiano la possibilità di interrogare e confrontarsi direttamente e la società abbia modo di comprendere le difficoltà della scuola nell'affrontare, in solitudine, l'educazione e la formazione dei giovani cittadini.
Tutti i percorsi prevedono poi il diretto coinvolgimento dei genitori, sia chiedendo l'espressa partecipazione al momento della realizzazione degli elaborati richiesti, sia tramite questionari e altre azioni volte e rendere la famiglia consapevole di ciò che i propri figli imparano a scuola, di quali questioni si pongono e della valenza che il modo di rispondere assume: chi non dà il buon esempio, non può pretenderlo dai propri figli.