Dicono di noi

5

Dicembre
2007

L'agenda dell'antimafia 2008

Per una memoria quotidiana

Troppo spesso la memoria si riduce a liturgia commemorativa e una storia complessa e contraddittoria viene riscritta come galleria di icone sbiadite, da porre sugli altari di riti unanimistici.
Per limitarci a qualche esempio, le lotte contadine in Sicilia si scontrarono non solo con la violenza mafiosa ma pure con quella delle istituzioni e se la mafia è riuscita a prevalere ciò si deve al fatto che non è solo un'organizzazione criminale ma un sistema di potere integrato nel contesto politico-istituzionale. Peppino Impastato è morto di mafia ma i compromessi di quegli anni non gli hanno certamente giovato. Libero Grassi è stato ucciso dagli estorsori ma pure dall'isolamento con cui è stata accolta la sua ribellione. Dopo morti tutti si proclamano amici ed estimatori di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, le cui immagini sono oggetto di un culto popolare, ma da vivi sono stati avversati e denigrati. Sono verità scomode, ma sono verità che non possono essere cancellate. Se non si vuole che la storia si ripeta, con altri volti e altri nomi.
Ci è sembrato che più che un libro, che si legge e si ripone sullo scaffale, un'agenda fosse la forma migliore per legare memoria storica e impegni e scadenze del fare quotidiano.
Umberto Santino