Dicono di noi

19

Gennaio
2005

Storie di vittime di mafia raccolte in un libro

"Con questa manifestazione è stato fatto un grande regalo alla memoria di Paolo Borsellino". Lo ha detto Rita, la sorella del magistrato assassinato dalla mafia.
Si intitola "La Memoria ritrovata" e raccoglie le storie delle vittime dei boss raccontate dalle scuole. Il volume con i pensieri degli alunni delle scuole siciliane sulle vittime di Cosa Nostra, pubblicato dalla casa editrice Palumbo è stato presentato oggi al Palasport a Palermo.
Il libro è il risultato del secondo concorso "Le Date della memoria", promosso nell'ambito del "Progetto Legalità in memoria di Paolo Borsellino", bandito dall'Associazione Nazionale Magistrati di Palermo, con la collaborazione della Direzione Scolastica Regionale e il Provveditorato regionale per l'Amministrazione penitenziaria della Sicilia.
"Mi dispiace che della Sicilia si dica solo che è la culla della mafia - ha detto Beppe Fiorello, testimonial dell'evento - questa giornata dimostra come ci siano molte persone che mirano alla legalità". Al concorso hanno partecipato 250 scuole siciliane e anche 13 scuole carcerarie .
"Per i detenuti è stato difficile all'inizio metabolizzare questo tipo di lavoro", ha aggiunto Carla Fortino, educatore della Casa Circondariale Pagliarelli. "Alla fine con l'impegno degli insegnanti - ha osservato la Fortino - è stata un'esperienza molto stimolante e otto ragazzi della scuola alberghiera hanno addirittura vinto il concorso scegliendo di tratteggiare la figura di Pino Puglisi".
"La Sicilia bella è quella fatta di entusiasmo - ha affermato il sindaco di Palermo, Diego Cammarata - La linfa della nostra terra - ha proseguito Cammarata - sta in questi gioovani che credono nei valori". E Gianluca Tavarelli, regista della fiction su Paolo Borsellino: "Oggi sono più partecipe - ha detto - a questo tipo di problemi".
Sempre sullo stesso palco è stata presentata "La Costituzione a scuola", la nuova iniziativa dell'Associazione nazionale magistrati di Palermo con lo scopo di incentivare in tutta Italia la conoscenza dei principi della Costituzione. "L'impegno della magistratura non basta - ha detto il presidente dell'ANM Palermo, Massimo Russo - la mafia si deve iniziare a combattere dalle scuole".

Testata

La Sicilia