IL MESSAGGIO CORRETTO
10 classi, 150 studenti, con un ciclo di 3 incontri di 2 ore per ogni classe. Il percorso a scuola si è svolto presso l'IIS F. Ferrara di Palermo.
Il titolo del percorso è ispirato a un lavoro del documentarista Yann Arthus Bertrand che in un video della serie Humans (link qui), dove sono state fatte interviste a culture di tutto il mondo, riporta anche la testimonianza di un maltrattante che non accusava nessuno e non discolpava se stesso ma spiegava: “credevo che l’amore si dimostrasse con la violenza, avevo ricevuto il messaggio sbagliato”.
Da qui l’importanza di fornire strumenti per ricostruire un messaggio corretto sia nelle relazioni di genere che tra genitori e figli, spesso vittime di quella che si definisce “violenza assistita”.
“Come Fondazione –spiegaLeonardo Agueci, presidente della Fondazione, - da qualche anno ci siamo impegnati a far comprendere che, nelle vicende penali che incidono fortemente su affetti e rapporti interpersonali, la giustizia vera non può esaurirsi in un’azione meccanicamente punitiva ma deve rivolgersi, attraverso un’attenta opera di ascolto, anche a riflettere sulla natura delle relazioni che sono state alla base dei comportamenti violenti e sulle loro conseguenze ed effetti per tutti i soggetti coinvolti. E gli adolescenti, come sempre quando li si ascolta, hanno dato prova di grande profondità nel capire l’importanza del confronto.”
Per una tutela più avanzata delle vittime di violenza occorre occuparsi anche del maltrattante: è questa la sfida al centro del modulo formativo interistituzionale destinato a operatori sociali e sanitari, magistrati, forze dell'ordine insieme per un focus sulla violenza di genere il 6 e il 7 febbraio 2019 a Palermo.
Dodici femminicidi in soli due mesi (2019), cinque donne uccise in soli due giorni, sei in una settimana, più il cadavere di una donna ritrovato dopo mesi dall’assassinio. I numeri segnalano un’urgenza riportata da più di una relazione di apertura dell'anno giudiziario: ecco perché se è certamente utile proteggere le vittime, per affrontare il problema serve intervenire anche verso i maltrattanti. Non è l’anno zero e il percorso formativo fa tesoro delle analisi e dei risultati di chi sia in Italia che in Europa ha cominciato ad interrogarsi sul metodo oltre che sul merito della questione e ha elaborato strategie e programmi di training.
“Un altro me”, il cui ultimo modulo si sviluppa il 6 e il 7 febbraio proprio a Palermo, all’Hotel Centrale Palermo in Corso Vittorio Emanuele, 327), è nato dall’incontro di due progetti dedicati alla prevenzione primaria nelle scuole e terziaria nei confronti dei maltrattanti autori violenza di genere; progetti finanziati dal Dipartimento delle Pari Opportunità di cui l’Ufficio Interdistrettuale di Esecuzione Penale Esterna per la Sicilia è partner, ovvero il PROGETTO “MESSAGGIO CORRETTO”e il PROGETTO “C.I.MA. Centro di Interventi per la prevenzione e la presa in carico di uomini Maltrattanti”, promossi rispettivamente dalla Coop Nuovi Sviluppi e dalla Fondazione Progetto Legalità onlus (il primo) e dalle Associazioni Centro di Accoglienza Padre Nostro e il Telefono Arcobaleno di Siracusa (il secondo).